Intelligenza artificiale nel digital marketing: i rischi

Applicazione dell’intelligenza artificiale e machine learning nel digital marketing: l’impiego sempre più strategico per raggiungere in modo più puntuale l’audience e potenziare le vendite.

Nel recente periodo storico, l’intelligenza artificiale ha assunto un ruolo sempre più rilevante. Infatti, è proprio grazie all’AI che i marketers, oltre ad ottenere dati statistici puntuali e accurati, possono entrare in possesso di informazioni rilevanti sul business di riferimento e clienti.

Ad ogni modo, nonostante l’innegabile utilità, rimane fondamentale conoscere i rischi per saper fronteggiare bias ed eventuali crisi reputazionali.

Imprescindibile quindi, la fiducia da parte del marketer nei confronti di inserzionisti ed intelligenza artificiale. Al contempo, questi devono essere consapevoli della possibilità di inciampare in bias algoritmici. In altri termini, problematiche di sistema generate da un processo di apprendimento errato. Questi, potrebbero senza dubbio influenzare i dati in output, i quali però, possono essere certamente limitati grazie ad una figura specialista in intelligenza artificiale. Infatti, proprio per la centralità di ruolo dell’AI, sempre più realtà imprenditoriali si ritrovano a dover utilizzare tale sistema per restare al passo con i tempi ed agire all’interno di un mercato concorrenziale.

Incidenti aziendali nell’applicazione dell’AI

E’ chiaro che per quanto l’Artificial Intelligence sia uno strumento chiave e fondamentale per stare al passo coi tempi, è altrettanto vero che risulta indispensabile saperla educare al meglio. Come appena affermato quindi, seppur giochi un’attività importante, rimane evidente porre la giusta attenzione su casi di incidenti aziendali realmente accaduti:
data poisoning: inquinamento nel recupero dei dati. Tale azione, viene effettuata in modo volontario da hacker esperti in intelligenza artificiale. Lo scopo è volto ad alterare i dati processati dall’AI e quindi alterarne l’apprendimento.
discriminazione algoritmica: in questo caso invece, l’AI e la machine learning non forniscono dati corretti in riferimento ad uno specifico gruppo demografico. Pertanto, risulta ovvio che i dati ricevuti dagli inserzionisti potrebbero non raggiungere l’audience corretta e di conseguenza vedere perse potenziali opportunità di vendita.

L’etica nell’applicazione governativa dell’intelligenza artificiale

Chiaro è che anche (e soprattutto) nell’applicazione governativa, le amministrazioni devono garantire l’impiego dell’AI nel massimo rispetto dell’etica. Infatti, nell’aprile del 2019, l’Unione Europea ha elaborato il suo Codice Etico contenente le linee guida circa uso e sviluppo di sistemi di Intelligenza Artificiale. Il documento, sottolinea che l’Intelligenza Artificiale deve avere l’uomo al centro e deve essere al servizio del bene comune per migliorare il benessere e garantire la libertà. Infatti, il gruppo di esperti incaricato per stilare il Codice Etico, ha identificato le fondamenta giuridiche sulle quali il codice dovesse poggiare, tenendo ben in considerazione i Trattati UE, la Carta Dei Diritti e la legge Internazionale dei Diritti Umani. Da questa analisi sono stati individuati diritti inderogabili che, nell’Unione Europea, devono essere rispettati per l’Intelligenza Artificiale, vale a dire:

  • Rispetto per la dignità dell’uomo;
  • Libertà dell’individuo;
  • Rispetto per la democrazia e per la giustizia;
  • Eguaglianza e non discriminazione;
  • Diritti dei cittadini.
Leggi anche...
Le Fonti TV – Marketing
I più recenti
Strategia Ikea: tra evoluzione dei media digitali e la forza degli user-generated content
Gruppo Dst introduce Musa: la piattaforma GenAI per il marketing aziendale
Come diventare un digital marketer di successo in 7 step
Leviathan rivela Thana Media per il potenziamento digitale delle PMI italiane

Newsletter

Iscriviti ora per rimanere aggiornato su tutti i temi inerenti l’ambito marketing.